martedì 21 novembre 2017

MIRACOLO A GOIANIA - PANE E ROSE

di Laura Gangemi

Corri, corri Maria,
guarda cosa ho trovato;
deve essere arrivato stanotte per miracolo.
Corri, corri Maria
corri, corri fai presto,
deve essere arrivato stanotte per miracolo.


Goiânia - 1987
Pensavano proprio di aver trovato qualcosa di miracoloso i due netturbini Roberto Alves dos Santos Mota e Wagner Pereira che nel sottrarre, in un ospedale abbandonato, un macchinario utilizzato per la radioterapia, provocarono a Goiânia, capitale del Goias, Stato tra i più poveri del Brasile, uno dei più grossi incidenti nucleari della Storia.
Nello smontare l'apparecchiatura per rivenderne pezzi di ricambio, Pereira fu il primo ad accusare gravi malesseri, ma questi furono addebitati ad una intossicazione alimentare.
Alves continuò, dunque, nel suo lavoro di smantellamento e, da un foro provocato da un cacciavite, vide trapelare una luce blu. Cosa poteva creare questo bagliore così particolare? 
Deciso a guadagnarci qualcosa, Alves trovò un acquirente ed il macchinario passò nelle mani di Devair Alves Ferreira.
Anche lui si accorse, nel buio del garage, che da quel macchinario trapelava una luce fluorescente. 
Incuriosito ed aiutato da qualche amico, riuscì ad estrarre grosse quantità di quella polvere lucente con l'intento di farne un prezioso anello per la moglie Maria e di distribuirne il resto ad amici e parenti.

Guarda cosa c'è... Dimmi che cos'è...
Corri, corri Maria,
guarda cosa ho trovato;
dentro qualcosa brilla di una strana luce.
Corri, corri Maria,
oggi sono fortunato:
deve essere arrivato stanotte per miracolo.

Quella polvere sconosciuta suscitò curiosità ed eccitazione, nella semplice ed ingenua popolazione brasiliana, ed i suoi granelli, che ormai rappresentavano quella felicità tanto attesa ed il sogno che poteva realizzarsi, passarono di mano in mano, in una sorta di isteria collettiva.
Ci credeva veramente, Ferreira, che quella polvere “miracolosa” gli avrebbe potuto cambiare la vita. “Che fortuna ho avuto ad averla scoperta”, avrà pensato. “Ma cosa sarà mai?

Dammene un po'... ne voglio un po'...
Corri, corri Maria,
cos'hanno da gridare
che grande confusione si fa per un miracolo.
Corri, corri Maria,
corrono tutti qua,
presto saremo ricchi grazie a quel miracolo.
Dammene un po'... ne voglio un po'...

Presto, però, il “miracolo” si trasformò in una enorme tragedia. Quella polvere magica in realtà era Cesio-137, polvere altamente radioattiva, che provocò nella popolazione oltre 271 contaminazioni gravi, il decesso di quattro persone (tra cui Maria Ferreira), ed il monitoraggio di oltre 112.000 persone.

Corri, corri Maria,
ci portano tutti via,
in quella luce strana c'è qualche cosa che non va.
Corri, corri Maria,
che notte sfortunata,
siamo finiti male per colpa di un miracolo.
Guarda cosa c'è... Dimmi che cos'è... 

L'illusione e la speranza di questa povera gente di aver trovato qualcosa di prezioso svanì miseramente. In tanti avevano confidato in quella scoperta, erano sicuri di poter cambiare la propria vita, di poter “svoltare”... ed invece quel momento di esaltazione generale, quel “miracolo”, li fece, presto, scontrare con una ancora più triste realtà.

A loro, Luisa ed Angelo Branduardi, dedicano questa canzone

PANE E ROSE - 1988
Miracolo a Goiânia, testo di Luisa Zappa Branduardi





giovedì 16 novembre 2017

IL TRIONFO DI BACCO E ARIANNA - Domenica e lunedì 1994


Trionfo di Bacco e Arianna (1595-1604) di Annibale Carracci, pittore bolognese(1598-1601) Roma, Galleria di Palazzo Farnese, affresco; 180 x 160

di Laura Gangemi

Il Trionfo di Bacco e Arianna, considerato dai più il capolavoro di Lorenzo il Magnifico, si inserisce nei cosiddetti canti carnascialeschi, componimenti che venivano cantati durante il carnevale, o carnasciale, dalle allegre maschere in coro.
Trionfo significa corteo trionfale: si tratta, in questo caso, di un corteo mitologico, o meglio di un carro mascherato, nel quale troviamo personaggi mitologicamente travestiti: Bacco, Arianna, satiretti, ninfe, Sileno, Mida.
Bacco, dio del vino e della frenetica gioia, ne diventa il protagonista.
Bacco è, infatti, un altro dei nomi col quale i Greci indicavano Dioniso, dio del vino e della forza procreatrice della natura e che, nel mondo romano, era poi divenuto sinonimo di ebrietà e di piacere sfrenato.
La tradizione lo vuole figlio di Semele e Giove, nato a Tebe prematuramente in seguito alla morte della madre e tenuto poi dal padre a lungo rinchiuso nella sua coscia. Venne allevato dalle Ninfe sul Monte di Nisa e lì, una volta adulto, riuscì a trovare il modo di coltivare la vite, dalla quale trasse una bevanda mirabile che lo riempì d'ebbrezza insieme al suo corteo di ninfe, di fauni, di centauri, e di tutti gli altri semidei della mitologia Greca. Bacco, poi, viaggiò per il mondo, col suo gruppo di gioiosi compagni, dispensando a tutti l'allegria del vino.
Altri miti legati alla sua figura fanno di Bacco un dio perseguitato che sempre trionfa sui suoi nemici e che, ucciso, resuscita a nuova vita: simbolo della natura che ogni anno si rinnova riprendendo, così, il motivo del dio protettore della vite e dell'agricoltura.

Accanto a lui troviamo la figura di Arianna, figlia di Minosse, re di Creta, e di Pasifae, che si innamorò di Teseo quando questi arrivò nell'isola, con altri giovinetti, come tributo di Atene al Minotauro. Secondo la leggenda, infatti, al Minotauro, mostro metà toro e metà uomo, nato dall'unione di Pasifae con un toro celeste, ogni nove anni venivano sacrificati sette fanciulli e sette fanciulle inviati da Atene come tributo di guerra a Minosse; tra questi giovani si introdusse Teseo, figlio del Re Ateniese Egeo, con lo scopo di uccidere il Minotauro, che Minosse aveva imprigionato nel Labirinto, e liberare così la sua città dal crudele obbligo. Arianna consegnò a Teseo il gomitolo che le aveva dato Dedalo (l'ideatore del Labirinto), per addentrarsi nel palazzo e ritrovarne poi l'uscita. Dopo che il giovane ebbe ucciso il Minotauro, ottenendo così la salvezza per sè e per i suoi compagni, Arianna partì con lui alla volta di Atene, ma fu abbandonata nell'isola di Nasso e qui trovata e confortata da Bacco. 
Tema ispiratore di tutto il canto è quello della gioventù lieta e fuggitiva, un invito a cogliere la giovinezza e le beatitudini dell'Amore, con la relativa esortazione a gustarne la gioia che rapida trasvola, e a coglierne l'attimo con la consapevolezza che solo il presente si conosce e che il domani è imprevedibile e incerto.

In questo senso, quindi, Lorenzo si fa portavoce di un motivo comune alla sensibilità e alla poesia che pervade tutto il Quattrocento, tanto che dietro questo poeta si può vedere una intera folla, una comunità festante, e non un singolo uomo. 
Si nota in lui, però, anche una lucida amarezza e un accorato scetticismo che lo coglie qui come in altri suoi scritti: si può notare, infatti, come ogni strofa, dopo la descrizione delle figure e dei personaggi gaudenti, si spenga nella malinconia dei due versi finali che fanno da ritornello: "Chi vuol essere lieto sia, del doman non v'è certezza". 
Passato il carro rimane il poeta che, dopo aver incitato la folla che segue con lo sguardo quell'immagine di allegria, a ballare, cantare, amare e a farsi riempire il cuore di dolcezza, esprime l'amara constatazione sul destino dell'umanità che non lascia spazio alla speranza: "Ciò ch'à a esser, convien sia" intendendo, con queste parole, che ciò che deve accadere accadrà, la giovinezza tramonterà e finirà anche la vita, forse l'indomani stesso, e che pertanto non rimane all'uomo altro che gustare quello che ha sul momento, cogliere al volo l'occasione senza fidarsi del futuro, come tanti secoli prima già aveva cantato Orazio nel suo famoso "Carpe diem quam minime credula postero". 

venerdì 10 novembre 2017

LA DANZA MACABRA - Ballo in fa# minore



La danza della morte
di Laura Gangemi
https://www.facebook.com/locandadelmalandrino/

In un manoscritto rinvenuto nell' Escorial (palazzo e convento eretto a 40 Km da Madrid, tra il 1563-1654, da Filippo II per celebrare la vittoria di S. Quintino) che si presume composto al principio del XV secolo, è conservato un poemetto anonimo intitolato "Danza de la Muerte" nel quale si rappresenta la morte che invita a una macabra danza i rappresentanti di tutte le categorie sociali del mondo - il papa, l'imperatore, il cardinale, il vescovo, il Re, il duca, il cavaliere, il curiale, il mercante, il borghese, il contadino, il frate, il sagrestano, la fanciulla e la monaca -: tutti confessano i propri peccati e i piaceri provati nel godere dei tesori del mondo, noncuranti del bene eterno dello spirito, e ascoltano i rimproveri che la morte pronuncia contro di loro. Questo è la prima rielaborazione spagnola di un argomento che ebbe larga diffusione nella letteratura francese dei sec. XIV e XV con le "Danze de Macabrè" e la "Chorea Machabeorum" falsamente tradotta in Danza macabra. Il termine "macabro", infatti, comparve nel secolo XIX traducendo l'originale "Macabrè" la cui origine etimologica, se pur incerta, probabilmente risale al siriaco "Marqadta" o "Maqabrey" rispettivamente "danza" e "becchino", o ai martiri Maccabei ricordati nella Bibbia e celebrati con danze e canti a onore della loro morte.
Le danze macabre ripropongono la pedagogia ascetica del cristianesimo, in cui l'idea della morte suggerisce alle anime il pensiero della caducità della vita terrena e perciò della vanità delle cose del mondo, rappresentando in modo chiaro quale fosse, durante il Medioevo, l'atteggiamento nei confronti della vita e della morte: tutti, cioè, dall'imperatore al povero, dal vecchio al giovane sono destinati ad essere raggiunti dalle braccia della morte sottolineando, così, la fugacità delle cose terrene.
Guardando, però, al suo contenuto vero ed essenziale, le danze della morte finiscono per essere una "satira" spesso pungente e violenta degli uomini e delle vicende umane: da un lato, quindi, raffigurano la caducità della potenza umana e la ineluttabilità della morte, dall'altro però, rappresentano i vizi e gli atteggiamenti degli uomini viziosi in modo tale che il loro ipotetico disprezzo del mondo si risolve, in realtà, in un interesse vivo per le "cose" di quel mondo e in uno spirito realistico e pratico che si tramuta anche in preoccupazioni di ordine sociale e politico.
Oltre che a ispirare opere di letteratura, le danze macabre hanno date luogo a diverse rappresentazioni figurative: sono infatti per la maggior parte affrescate su sepolcri, chiostri o sui muri esterni delle Chiese.
In tali rappresentazioni, uno scheletro con in mano la falce invita personaggi di ogni genere alla sua macabra danza e ognuno è costretto a ballare, suo malgrado, con uno scheletro che, rispetto al vivo, rappresenta il suo doppio.
Un esempio, in Italia, lo possiamo trovare nella Chiesa di S. Vigilio a Pinzolo (foto a lato) dove, lungo la parete esterna, è affrescata la Danza Macabra opera di Simone Baschenis di Averara (BG) che terminò il suo lavoro nel 1539.In tale lavoro possiamo vedere che, nella prima parte, un gruppo di scheletri forma una sorta di orchestra che accompagna il ballo; in successione, poi, dopo il Cristo Crocifisso, diciotte coppie vengono costrette dalla Morte a prendere parte al ballo. Infine troviamo S. Michele e Lucifero accolgono rispettivamente le anime dei buoni e dei malvagi.Sotto le figure, troviamo un commento popolare in prosa ritmica nel quale sono sicuramente riconoscibili le parole usate dallo stesso Branduardi nel brano "Ballo in fa diesis minore"


Io sont la morte che porto corona
Sonte signora de ognia persona
Et cossi son fiera forte et dura
Che trapaso le porte et ultra le mura
Et son quela che fa tremare el mondo
Revolgendo mia falze atondo atondo
O vero l'archo col mio strale
Sapienza beleza forteza niente vale
Non e Signor madona ne vassallo
Bisogna che lor entri in questo ballo
Mia figura o peccator contemplerai
Simile a mi tu vegnirai
No offendere a Dio per tal sorte
Che al transire no temi la morte
Che più oltre no me impazo in be ne male
Che l'anima lasso al judicio eternale
E come tu averai lavorato
Cossi bene sarai pagato


Lo stesso tema fu oggetto di innumerevoli opere d'arte figurativa in tutta l'Europa, specialmente del Nord: la raffigurazione più antica è quella parigina degli innocenti del 1426 composta di rozze stampe commentate da rozzi versi; sempre in Italia l'esempio più antico è quello di Clusone del 1485; l'interpretazione più celebre è quella di Holbein che tradusse questo tema nei vigorosi disegni dei "Simulacri della Morte" pubblicati a Lione nel 1536.
In epoca più recente, lo stesso tema è stato riproposto in musica nel poema sinfonico Danse Macabre del musicista francese Saint-Saens (1835-1921) su una poesia di Henry Cazalis, dove le onomatopee della ronda, del vento e delle ossa che si urtano sono rese in modo assai realistico e in cui il violino solista ha una intensa parte concertante.

giovedì 9 novembre 2017

PAUL BUCKMASTER NEL RICORDO DI LUISA ED ANGELO BRANDUARDI


"Con lui cominciò tutto. Era un ragazzo come noi, bello e un po' pazzo. Un talento musicale enorme, un innovatore che stava diventando il numero uno e venne a lavorare per noi così..solo perchè Angelo gli scrisse una lettera che gli fece pensare che fosse Destino. 
Non ci vedevamo da tanto, ma lo seguivamo ed eravamo contenti di vederlo invecchiare bene, soddisfatto, pacificato. 
Che brutta cosa, che vuoto!"

Luisa Zappa ed Angelo Branduardi


mercoledì 8 novembre 2017

PAUL BUCKMASTER MUORE ALL'ETA DI 71 ANNI



PAUL BUCKMASTER ED ANGELO BRANDUARDI

Apprendiamo solo ora della morte di PAUL BUCKMASTER, (Londra, 1946 – Los Angeles, 7 novembre 2017) produttore, arrangiatore e Direttore di orchestra del primo disco di Branduardi, intitolato "Angelo Branduardi", uscito nel 1974.


Così, Angelo, racconta di come iniziò la loro collaborazione ed amicizia

"..l'avvenimento più importante legato a questo disco, è stata la collaborazione con Paul Buckmaster, il mostro sacro degli arrangiatori. Quando era stato respinto il mio disco di prova senza nemmeno conoscerlo scrissi a Paul e con mia grande sorpresa lui arrivò in Italia e cominciò a insegnarmi. Mi insegnava tutto, giorno e notte in quanto lui per sua abitudine non dormiva mai. E'un uomo strano, geniale, a suo modo religiosissimo Mi ricordo che una volta avevamo smontato il pianoforte e ci eravamo messi a suonare con le dita dentro. Dopo un po' Paul si era fermato, mentre io avevo continuato a suonare da solo per venti o trenta minuti; quando mi voltai vidi che era commosso: « Tu hai il dono, mi disse, un dono appena nato, di parlare agli uomini e agli animali. Io sono qui soltanto per aiutarti a coltivarlo. Tutto quello che io ti dico e ti insegno, tu devi ascoltarlo e poi scordarlo, perché io ti posso dare solo delle cose che tu hai già dentro ». Era come se lui sapesse più di me che cosa sentivo io. Così, fra me e lui, si era creato un rapporto da bottega artigianale, da sacerdote e allievo. Di fatto, se la mia musica è quella che è, lo devo in buona parte a Paul... ».
da "CANZONI" di G.COMOLLI
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Paul John Buckmaster è stato un artista, compositore e arrangiatore inglese.
Noto per la sua prolungata collaborazione con Elton John, ha contribuito agli arrangiamenti di molte canzoni di successo tra le quali Space Oddity di David Bowie (1969). Sempre nel 1969 suona il violoncello in Joy of a Toy di Kevin Ayers, mentre nel 1972 è in On the Corner di Miles Davis.
(Wikipedia)
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Laura Gangemi

domenica 5 novembre 2017

INTERVISTA A MAURIZIO FABRIZIO



CRONACA DI UN PARTICOLARE POMERIGGIO D'ESTATE
di Laura Gangemi (Locanda del Malandrino), Bologna, 20 Luglio 2017

Quando hai il privilegio di sedere accanto ad una persona come Maurizio Fabrizio non si può non provare una certa, e particolare, emozione.

Ho iniziato, pian piano, a conoscerlo e ad apprezzarlo grazie alla mia passione per Angelo Branduardi (iniziata, inconsapevolmente, da piccolina), ma ho sempre avuto chiaro lo straordinario lavoro svolto da Fabrizio nella produzione artistica di Branduardi.

Per lui ha arrangiato magistralmente dischi come “La luna”, “Alla fiera dell'Est”, “Cogli la prima mela” .. e come dimenticare un album affascinante come “Branduardi canta Yeats” forse il disco più amato dai Branduardiani “della prima ora” (come li chiama spesso lo stesso Angelo) .. giusto per citare solo alcuni dei suoi lavori.

Questa collaborazione tra i due mi ha spinta ad appassionarmi anche a Fabrizio ed a percorrere una strada che mi ha portata a scoprire un mondo che, fino a quel momento, per me, era rimasto inesplorato. Mi sono emozionata ascoltando le sue prime produzioni, in primis “Movimenti nel Cielo” disco del 1978 e quindi uscito quando ancora non ero nata, ma che tutt'oggi spesso accompagna le mie giornate.

La disponibilità, umiltà e gentilezza di Maurizio Fabrizio sono disarmanti, e se si pensa a tutto quello che ha dato alla musica in più di 40 anni di carriera, al suo lavoro come compositore, ad i capolavori che ci ha donato (e che ancora ci donerà) e che tutti noi conosciamo questo non può che fargli onore … ma come dice lui, quasi minimizzando “è solo una questione di carattere.. Sono fatto così”.

In questa chiacchierata con Maurizio Fabrizio ho cercato di conoscere qualcosa in più di lui e spero che le mie domande soddisferanno, un po', anche le vostre curiosità.

Per me, poter parlare con Maurizio, è stata un'emozione unica: spero che leggendola la possiate, anche voi, almeno un po' percepire.

Buona lettura


1. Maurizio, la notizia del tuo ritorno accanto ad Angelo Branduardi nei tour, senza nulla togliere agli altri ottimi musicisti, è stata accolta con immenso entusiasmo da tantissimi Branduardiani, me compresa. Questa immensa riconoscenza ed affetto del pubblico di Angelo nei tuoi confronti, per il lavoro che hai svolto non solo per Branduardi, ma proprio per quella che è la tua persona e la tua sensibilità musicale sono cose che avverti oppure non lo immaginavi?

- N0 no le avverto, devo essere sincero. L'ho avvertito da sempre, con Angelo, questo affetto proprio verso noi due quindi, ahimé, dal lontano 1972 quando abbiamo cominciato a lavorare assieme. Poi, naturalmente, questa cosa si è andata sempre più cementando, con gli anni... ed oggi siamo ritornati solo noi due, non c'è nessun altro, ed è questo che rende la cosa ancora più particolare e più bella per noi e credo, e spero, anche per quelli che amano Angelo. Si, lo avverto questo affetto .. ogni concerto è una festa, è bellissimo e mi diverto tanto.

- (L) La stessa cosa accade anche per gli altri artisti con cui hai collaborato?

- (M) Con altri artisti non ho mai fatto concerti dal vivo, solo con Angelo. Io ho due vite parallele: una vita con Angelo (e ride n.d.r.) e poi una come compositore per altri artisti. Non ho mai fatto tournèe con nessuno, tranne una volta con Concato solo perchè avevo fatto il disco, ma sono cose che capitano così, una tantum.


2. Durante il tour con Angelo, in solitaria, esegui “I migliori anni della nostra vita”: qual è la motivazione che ti ha portato a scegliere proprio questo brano?

- In realtà dovevamo scegliere due o tre brani da eseguire Ho scoperto poi, facendo le prove, che non c'entravano niente con il resto del concerto (che è un po' particolare). Abbiamo quindi deciso, di comune accordo, di farne una sola ed ho scelto questa perchè mi piace molto e credo che si inserisca meglio in questo contesto, per il testo e per tante altre cose.


3. Una domanda che, molto probabilmente, ti avranno fatto molto spesso. Come nascono i tuoi brani e come nascono le collaborazioni con i vari Artisti?

- Come nascono i brani ? Lo vorrei sapere anche io (risponde ridendo n.d.r.) La nascita delle canzoni è veramente una cosa misteriosa che nasce inizialmente da una ispirazione che poi si tramuta in lavoro perchè non basta l'ispirazione iniziale. Bisogna lavorarci, è come una architettura, come un palazzo che si costruisce pian piano. Toquinho, con cui ho lavorato tanti anni, dice che le canzoni sono frutto per il 10% di ispirazione e per il 90% di traspirazione, e cioè di sudore, di lavoro ed è vero. Nascono così.. da una cosa misteriosa … il compositore riesce a captare qualcosa che è già nell'aria .. la musica è lì, basta saperla prendere .. però certo... forse non a tutti è dato questo dono.

Invece le collaborazioni con gli Artisti nascono in tanti modi diversi. Per conoscenza o perchè magari ti piace un artista ed hai voglia di lavorare e scrivere con lui; sono veramente infinite le modalità


4. Quanti sono i brani che hai ancora nel cassetto? E come mai tardano a “vedere la luce”?

- Di brani, nel cassetto, ce ne sono tantissimi: una delle particolarità delle mie canzoni è che tutte quelle che hanno avuto maggiore successo sono state “nel famoso” cassetto per anni. “Almeno tu nell'universo” (interpretata poi da Mia Martini) è stata 15 anni nel cassetto, “I migliori anni della nostra vita” (cantata da Renato Zero) anche, Acquarello (per tornare a Toquinho) ha avuto la stessa sorte. Sono state lì ad aspettare perchè, così come le ho composte all'epoca, le hanno poi eseguite: non c'è stato un successivo lavoro. .. è una cosa particolare .. ed adesso nel cassetto ce ne sono tante .. aspettiamo i prossimi 30 anni, dai... e vediamo (ride n.d.r.)


5. Dopo averti conosciuto accanto ad Angelo, volendo approfondire meglio il tuo lavoro, mi sono imbattuta in un disco che ritengo (a dir poco) straordinario “Movimenti nel cielo” (1978). Cosa resta, oggi, di quelle sonorità prog-rock e come è cambiato, nel tempo, il tuo stile compositivo?

- La mia musica pop è cambiata perchè ognuno cresce e si adatta ai tempi, che non vuol dire seguire la moda, però “ci si adatta ai tempi”: è qualcosa che cambia inavvertitamente. “Movimenti nel cielo” è un disco molto particolare quando ancora si potevano fare questi dischi. Fu prodotto da Zard che aveva investito molto su questo lavoro, perchè c'era una orchestra: è un disco molto legato all'ispirazione, non c'è nessun pensiero. Il 90% che dice Toquinho qui non c'è, c'è solo ispirazione.

- (L) Sarebbe possibile riproporre questo stile nel panorama musicale odierno?

- (M) Adesso quel tempo è passato, non c'è possibilità di fare questi dischi. Puoi farteli in casa e cercare di lanciarli sul mercato però è passato quel tempo E' un disco molto bello, che ricordo con molto piacere e che ogni tanto mi riascolto: ho piacere che lo faccia anche tu (mi dice sorridendo n.d.r.)

- 6. Ci sono stati momenti in cui non ci hai creduto abbastanza e che ti hanno fatto perdere (almeno in apparenza) importanti occasioni lavorative?

- No, ma nella vita di ogni compositore ci sono momenti di alti e bassi. I bassi sono frequenti, non vorresti più scrivere, pensi di NON saper più scrivere, per cui vorresti fare un altro lavoro, ma sono momenti che non durano molto. Ma questo è normale, è fisiologico


7. Nella rivista VivaVerdi di qualche anno fa, Giancarlo Lucariello ti definisce “Un Signore dell'800” e di te scrive: “Il fascino dei suoi silenzi e l'intensità della sua musica portano in sé tutta la passionalità del suo sentire: inquietudine, disperazione e, più di ogni altro, quello struggente senso di solitudine che gli è proprio. Le sue canzoni hanno toni e spessore da melodramma e, come le grandi romanze, riescono a raggiungere un largo pubblico, pur conservando l'eleganza del suo pensiero musicale”

Ti ritrovi in questa definizione?

- Si, mi ritrovo parzialmente, qualcosa c'è di vero … ma non mi vedo come un signore dell' '800. Giancarlo Lucariello è un produttore con cui ho lavorato molto (è stato produttore di Fogli, dei Pooh, Viola Valentino e di tanti altri) mi amava molto, artisticamente, per cui era portato a vedermi così .. qualcosa di vero c'è … questo senso di malinconia e solitudine .. però è una cosa che riguarda più l'adolescenza: poi si cambia. Quando si è adolescenti si scrive in un altro modo, macerati dalle passioni dagli amori .. come è giusto che sia


8. Hai scritto per Mia Martini, Renato Zero, Mina, Josh Groban, Al Bano, Ramazzotti … hai scritto musical e fatto tantissime altre cose. Ma qual è, ad oggi, la collaborazione/il progetto che ti ha dato, in tutti questi anni, maggiore soddisfazione personale?

- Di soddisfazioni ce ne sono state veramente tante. Con Angelo è una cosa particolare perchè è l'artista con cui ho lavorato di più e con cui sono più amico, però ho fatto delle cose molto belle, in passato, anche con cantanti di altro tipo .. come con Placido Domingo per esempio. Adesso sto facendo una conduzione con Billy Joel e mi piace tantissimo. Con Toquinhio stesso ed altri brasiliani .. Ho fatto tanti bei lavori

- (L) Riguardo, invece, il lavoro svolto con Branduardi quale album o collaborazione ti ha dato più soddisfazione?

- (M) Con Branduardi io mi ricordo tutto bellissimo: le tournèe i posti dove siamo stati, i dischi … tutto bello... non c'è mai stato UNO screzio ...o un' ombra, niente

- (L) E questa vostra sintonia ed intesa il pubblico lo avverte

- (M) Eh si, poi questo traspare.. c'è una bella amicizia … è molto bello


9. Che musica ascolta Maurizio Fabrizio?

- Io ascolto purtroppo, e devo dire purtroppo perchè scrivendo come musicista pop dovrei ascoltare pop .. ma non ci riesco ... mi annoia …..io ascolto musica classica: Gustav Mahler, Mozart, Puccini, tanta Opera... sento qualche cosa anche in radio, visto che ho un figlio di 13 anni che ascolta tutto quello che c'è adesso, ...sono “costretto” a sentirla (dice sorridendo n.d.r.) però poi qualcosa di buono che ti arriva c'è anche lì, ed altro meno..


10. Per chi, oggi, vorresti comporre?

- In Italia credo di aver lavorato praticamente con tutti tranne che con la Mannoia. Però devo dire che sono molto soddisfatto.. forse qualche Artista all'estero ci sarà , ma sono contento così


11. Hai ottenuto, nella tua carriera, tantissimi premi e riconoscimenti. Da ultimo quello come “Migliore Arrangiamento”, al Festival di Sanremo, del brano interpretato da Al Bano. Tra tutti i premi ottenuti, ce n'è qualcuno che ti ha fatto più emozionare?

- Le vittorie ai Festival sono sempre le più eclatanti Mi aspetto un Oscar, questo si, mi piacerebbe, magari con una musica da film: mi piacerebbe, in futuro, scrivere una colonna sonora.


12. Ed invece qual è, secondo te, un brano che non ha ottenuto il successo che si meritava?

- Ci sono tantissimi brani che secondo me non hanno avuto il giusto riconoscimento. E' da tanto che vorrei fare un disco mio con i brani che, secondo me, sono i più belli che ho scritto ma non hanno avuto successo. Ce ne sono diversi “Al buio” che canta Renato Zero o “Destino” cantata da Rosanna Casale, ma ancora tanti altri


13. Quali sono i tuoi progetti futuri?

- I miei progetti futuri riguardano l'estero perchè tra un mese mi trasferisco con la famiglia in Inghilterra e comincio una nuova vita

...ed in questo preciso momento... l'”intervistatrice” ebbe un mancamento ed al grido disperato “ma quindi ci abbandoni!?” si sentì rispondere, con tono di altrettanta disperazione “SI ...VI ABBANDONO... “COME FARETE!!?!!”

-Ma tornando “seri” … il dialogo riprende …

Ormai, con tutta la comunicazione che c'è, andare in Inghilterra è come andare da Milano a Roma, non cambia nulla. Un po' di cose però cambieranno ma penso di continuare lì all'estero quello che sto facendo ora .. ho già qualche contatto ma bisogna essere sul posto per approfondirli.


14. Qual è il sogno nel cassetto di Maurizio?

- Fare musica da film bella e vincere l'Oscar: si, questo è il MIO sogno.

- (L) Te lo auguriamo

- (M) GRAZIE

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La conversazione tra di noi continua e, tra le altre, mi spiega come il risultato finale di una canzone, quella che poi l'Artista eseguirà, è il risultato finale di un gioco di squadra tra compositore, arrangiatore e musicisti. La figura del musicista è più pratica, che concettuale, mentre il compositore precede il musicista perchè è in grado di captare quello che è già nell'aria. Per ottenere una buon brano ci dovranno però essere ottimi musicisti ed ottimi arrangiatori. “Io mi sento più un compositore e sono felice così .. ma ho bisogno anche di tutti gli altri”


......E così si conclude questa piacevole chiacchierata con Maurizio Fabrizio, un grande della musica nazionale ed internazionale e “l'altra metà della mela” del nostro Angelo Branduardi. Curiosità da soddisfare ce ne sarebbero state ancora tante, ma non sarebbe stato corretto approfittare oltremodo della sua gentilezza. E poi chissà .. è sempre bello pensare che potrà esserci un'altra occasione per poter scambiare ancora qualche parola con lui e soddisfare altre curiosità.

Grazie ancora, Maurizio. Ho realizzato un sogno..


Al termine di questa grandiosa esperienza, mi rimane ancora da ringraziare, in particolar modo, Ester, Massimo e Nicolò per il “supporto”, e tutte le persone che si sono rese disponibili per tradurre l’intervista in francese, inglese, tedesco e spagnolo. Appena saranno pronte sarà mia premura pubblicarle. La Locanda è anche questa..

GRAZIE ANCORA A TUTTI PER LA FIDUCIA!

Laura


...una piccola nota di “colore”. Quel pomeriggio arrivai, per comodità, con lo zaino del Bologna Football Club (di cui sono tifosissima). Maurizio lo notò e mi disse che aveva appena scritto l'inno per la Spal (tornata in serie A dopo 49 anni e di cui scopro esserne grande tifoso)! Inno, tra l'altro, a cui ha collaborato anche Ellade Bandini. Abbiamo scherzato un po' sulla bonaria rivalità tra il calcio bolognese e ferrarese, ma gli ho promesso che lo avrei ascoltato “SOLO” perchè lo aveva composto lui!

…. Maurizio: ho mantenuto la mia promessa

“ESELMIR ED I CINQUE DONI MAGICI”

Intervista a Stefano di StelexSoftware
di Laura Gangemi

da https://www.facebook.com/locandadelmalandrino/

Chi sono i ragazzi di Stelex? Come è nata l’idea di chiamare proprio Angelo Branduardi a doppiare Re Helewen?

Queste e tante altre curiosità nell’intervista di Laura Gangemi (fondatrice della Locanda del Malandrino assieme a Vincenzo) a Stefano Maccarinelli, presente nel nostro gruppo già da qualche anno! Per noi è veramente una grande soddisfazione!

Buona lettura !


1- Ciao Stefano, Chi sono i membri della Stelex Software? Come è nata? 
Ciao Laura! Prima di tutto, grazie per l’interesse dimostrato nei nostri confronti. La Stelex Software è una piccolissima software house indipendente della Svizzera italiana composta da due sole persone: Tania, mia moglie, ed il sottoscritto. Abbiamo creato il nostro primo videogioco, a livello amatoriale, nel 2004, poi nel corso degli anni ci siamo evoluti e occupati anche di altri progetti e collaborazioni. Come Stelex Software adoriamo raccontare storie ed infatti tutti i nostri prodotti, o quasi, sono fortemente improntati alla narrativa. Si tratta spesso di prodotti nicchia che si discostano dalle produzioni di massa, ma con un'anima, originali, con la nostra impronta e che soprattutto sappiano emozionare e lasciare un buon ricordo ai giocatori. Insomma, in un mondo dove tutti urlano, a noi piace sussurrare.

- Come è nata l'idea di chiamare proprio Angelo Branduardi per doppiare uno dei personaggi del videogioco? 
La scelta non è stata casuale. Sono da sempre un grande fan di Angelo Branduardi e durante lo sviluppo del videogioco non è stato raro che la sua musica mi accompagnasse durante le molte giornate e nottate passate a programmare. Le sue canzoni mi hanno aiutato molto a livello di concentrazione, di mood e di ispirazione. Inconsciamente il tutto si è riversato anche all’interno del videogioco, infatti ci saranno alcune citazioni sparse qua e là che richiamano i suoi testi. Testi, appunto, che hanno la capacità di trasportare chi li ascolta in un altro mondo, il che è proprio l’obiettivo che ci prefiggiamo con “Eselmir e i cinque doni magici”. Quando è arrivato il momento di pensare alla fase di doppiaggio, il suo nome mi è subito balzato alla mente. Ho pensato che sarebbe stato perfetto averlo all’interno del videogioco. 

- Ci puoi introdurre il personaggio che sarà doppiato da Branduardi? 
Angelo Branduardi doppierà Re Helewen, uno degli ultimi rappresentanti ancora in vita del popolo dei Pirin, semidei dai capelli bianchi che abitavano nel fiorente reame di Lothriel, un vero e proprio paradiso terrestre incastonato tra alte montagne. Essendo stato testimone di vicende che hanno cambiato per sempre il mondo, Helewen decide di raccontare le sue memorie ad un giovane scriba ed è quindi la principale voce narrante di tutta la saga letteraria. Dai racconti emerge la figura di un re equo e saggio, dalle spiccate doti diplomatiche, ma anche - in certi frangenti - fin troppo umano nelle sue debolezze e i suoi errori. In lui come in tutti i Pirin infatti convivono l'icore divino e il sangue mortale degli Uomini. 

- Come ha "reagito" Angelo alla vostra particolare richiesta? 
Devo dire che ha reagito molto bene. Lo abbiamo contattato sicuri che ci avrebbe risposto picche oppure che non ci avrebbe risposto del tutto, invece tutto lo scambio di e-mail tramite il suo studio legale è stato estremamente cortese e rapido. Abbiamo spiegato il progetto, inviato i testi e Branduardi si è dimostrato interessato nel dare una mano al nostro videogioco. Questo dimostra quanto il Maestro sia attratto dalle nuove sfide. Dopo averci confessato che non si intende per nulla di videogiochi, si è trovato subito in sintonia con il messaggio che volevamo trasmettere con il nostro gioco. Inutile dire che siamo orgogliosi di avere portato un artista così importante della storia della musica per la prima volta all’interno di un videogioco. Un primato di assoluto prestigio per noi. 

- Il lavoro di doppiaggio è stato ultimato, come si è svolto, come si è preparato Branduardi? 
Il doppiaggio è già stato ultimato. Abbiamo effettuato tutte le registrazioni necessarie a casa sua presso lo “Studio dell’Angelo”, il suo studio di registrazione privato. Prima di registrare ogni frase abbiamo illustrato il contesto nel quale la scena si sarebbe svolta e discusso con lui su quale tipo di intonazione il suo personaggio dovesse avere. Siamo stati contentissimi del risultato: Angelo Branduardi è stato molto cortese, disponibile e soprattutto professionale. Si è dimostrato anche molto autoironico e lo si nota benissimo nella smorfia finale che si vede nel filmato di presentazione che abbiamo realizzato con lui. Ci ha fatto molto piacere il fatto che si sia divertito. Per mia moglie e per me si è trattato di un’esperienza unica che resterà per sempre indelebile nella nostra memoria. 



- Chi si è occupato della trama e dei disegni del gioco? 
Con il gioco volevamo soprattutto raccontare una storia coinvolgente ed originale. Il concept del videogioco è basato su testi e disegni di un giovano e talentuoso scrittore svizzero, Sebastiano B. Brocchi, autore di un'elegante e raffinata saga fantasy dal titolo "Pirin". Eselmir è un personaggio nuovo rispetto alla saga letteraria, ma che si muoverà all'interno dello stesso universo narrativo. Il gioco è un vero e proprio spin-off della saga letteraria e vivremo una storia totalmente inedita rispetto a quanto proposto nei libri. Non è assolutamente necessario avere letto i romanzi per capire meglio il gioco in quanto tutto quello che c’è da sapere sull’universo narrativo sarà snocciolato man mano all’interno della trama stessa dell’avventura. Sebastiano si è occupato di realizzare la storia e i dialoghi, con il nostro supporto. Siamo felicissimi del risultato, infatti è una narrativa ricercata e ricca di simbolismi condita di mistero e magia. Ci è sempre piaciuto il suo stile nello scrivere: elegante, ma soprattutto impregnato di significati simbolici ed ermetici. Il gioco sarà un vero e proprio viaggio iniziatico nel quale volevamo dare l’idea della “scoperta”, della novità ad ogni videata, infatti ci sono un’infinità di locations e personaggi nel gioco. Ma non è tutto, Sebastiano si è occupato anche della parte grafica. I disegni sono di fatto tutti interamente disegnati a mano dallo scrittore stesso e hanno lo stesso stile grafico delle innumerevoli illustrazioni che adornano i romanzi della saga. Uno stile non preciso e rifinito, ma che sicuramente ha carattere ed è facilmente riconoscibile. 

- Chi si è occupato invece della parte musicale? 
La musica non è certo meno importante delle immagini o del gameplay quando si cerca di dar vita a un videogioco. Per la colonna sonora abbiamo voluto puntare su alcuni musicisti delle nostre latitudini che si sono dimostrati sin da subito entusiasti del progetto. Ad esempio il tema principale del gioco, dal titolo "The Way To Lothriel", è stato affidato a Marco Santilli e siamo sicuri che vi piaceranno molto le atmosfere che si respirano in questa canzone. 

- Come "fan" di Angelo, invece, cosa ci racconti? Quando e come è nata la tua passione? 
Ho cominciato a conoscerlo da bambino grazie Alla Fiera dell’Est, penso come la maggior parte dei suoi fan. Mi ci è voluto comunque poco per capire che le sue canzoni non erano semplici filastrocche e che, anzi, avevano un contenuto decisamente poetico, affascinante, mistico, magico e visionario. Ho tantissimi bei ricordi della mia infanzia (e non) legati alle sue canzoni. 

- Il tuo album preferito? 
Il mio album preferito è "La Pulce d’Acqua". È semplicemente perfetto: onirico, testi poetici, purezza dei suoni e danze antiche. Lo trovo uno degli album più belli di sempre di tutta la storia della musica italiana. Ogni volta che lo ascolto, appena parte l'intro di "Ballo in fa diesis minore" mi viene la pelle d'oca. 

- Immaginiamo la tua soddisfazione per essere riuscito a coinvolgere una personaggio che segui da tanti anni ..
Come dicevo sopra, essere stati i primi in assoluto ad averlo portato nel mondo dei videogiochi ci riempie di orgoglio. Lavorare, anche se per poco, a stretto contatto con lui è stato qualcosa di indescrivibile per chi è cresciuto con le sue canzoni. 

- ..un saluto alla Locanda :-) ? 
Ti ringrazio ancora per l’interesse dimostrato nei nostri confronti. Ne approfitto per salutare tutti i malandrini della Locanda e per darvi appuntamento verso la fine dell’anno all’interno del magico mondo di Eselmir e i cinque doni magici, con la stupenda voce di Angelo Branduardi. Ci sentiremo ancora prima dell’uscita del gioco. Intanto seguite tutti gli aggiornamenti sui nostri social o sul nostro sito. Per terminare, vi chiedo un grande favore: il gioco è appena stato inserito su Steam Greenlight (la piattaforma che serve per votare i videogiochi in uscita meritevoli di finire poi nel negozio online Steam). Se avete un account Steam, per favore, votate per il nostro gioco e lasciate un commento! Altrimenti potete aiutarci spargendo ovunque la voce? Ogni voto per noi è importantissimo! GRAZIE in anticipo ;-)
Questo è il link per votare: http://steamcommunity.com/sharedfiles/filedetails/?id=909425961