domenica 5 novembre 2017

INTERVISTA A MAURIZIO FABRIZIO



CRONACA DI UN PARTICOLARE POMERIGGIO D'ESTATE
di Laura Gangemi (Locanda del Malandrino), Bologna, 20 Luglio 2017

Quando hai il privilegio di sedere accanto ad una persona come Maurizio Fabrizio non si può non provare una certa, e particolare, emozione.

Ho iniziato, pian piano, a conoscerlo e ad apprezzarlo grazie alla mia passione per Angelo Branduardi (iniziata, inconsapevolmente, da piccolina), ma ho sempre avuto chiaro lo straordinario lavoro svolto da Fabrizio nella produzione artistica di Branduardi.

Per lui ha arrangiato magistralmente dischi come “La luna”, “Alla fiera dell'Est”, “Cogli la prima mela” .. e come dimenticare un album affascinante come “Branduardi canta Yeats” forse il disco più amato dai Branduardiani “della prima ora” (come li chiama spesso lo stesso Angelo) .. giusto per citare solo alcuni dei suoi lavori.

Questa collaborazione tra i due mi ha spinta ad appassionarmi anche a Fabrizio ed a percorrere una strada che mi ha portata a scoprire un mondo che, fino a quel momento, per me, era rimasto inesplorato. Mi sono emozionata ascoltando le sue prime produzioni, in primis “Movimenti nel Cielo” disco del 1978 e quindi uscito quando ancora non ero nata, ma che tutt'oggi spesso accompagna le mie giornate.

La disponibilità, umiltà e gentilezza di Maurizio Fabrizio sono disarmanti, e se si pensa a tutto quello che ha dato alla musica in più di 40 anni di carriera, al suo lavoro come compositore, ad i capolavori che ci ha donato (e che ancora ci donerà) e che tutti noi conosciamo questo non può che fargli onore … ma come dice lui, quasi minimizzando “è solo una questione di carattere.. Sono fatto così”.

In questa chiacchierata con Maurizio Fabrizio ho cercato di conoscere qualcosa in più di lui e spero che le mie domande soddisferanno, un po', anche le vostre curiosità.

Per me, poter parlare con Maurizio, è stata un'emozione unica: spero che leggendola la possiate, anche voi, almeno un po' percepire.

Buona lettura


1. Maurizio, la notizia del tuo ritorno accanto ad Angelo Branduardi nei tour, senza nulla togliere agli altri ottimi musicisti, è stata accolta con immenso entusiasmo da tantissimi Branduardiani, me compresa. Questa immensa riconoscenza ed affetto del pubblico di Angelo nei tuoi confronti, per il lavoro che hai svolto non solo per Branduardi, ma proprio per quella che è la tua persona e la tua sensibilità musicale sono cose che avverti oppure non lo immaginavi?

- N0 no le avverto, devo essere sincero. L'ho avvertito da sempre, con Angelo, questo affetto proprio verso noi due quindi, ahimé, dal lontano 1972 quando abbiamo cominciato a lavorare assieme. Poi, naturalmente, questa cosa si è andata sempre più cementando, con gli anni... ed oggi siamo ritornati solo noi due, non c'è nessun altro, ed è questo che rende la cosa ancora più particolare e più bella per noi e credo, e spero, anche per quelli che amano Angelo. Si, lo avverto questo affetto .. ogni concerto è una festa, è bellissimo e mi diverto tanto.

- (L) La stessa cosa accade anche per gli altri artisti con cui hai collaborato?

- (M) Con altri artisti non ho mai fatto concerti dal vivo, solo con Angelo. Io ho due vite parallele: una vita con Angelo (e ride n.d.r.) e poi una come compositore per altri artisti. Non ho mai fatto tournèe con nessuno, tranne una volta con Concato solo perchè avevo fatto il disco, ma sono cose che capitano così, una tantum.


2. Durante il tour con Angelo, in solitaria, esegui “I migliori anni della nostra vita”: qual è la motivazione che ti ha portato a scegliere proprio questo brano?

- In realtà dovevamo scegliere due o tre brani da eseguire Ho scoperto poi, facendo le prove, che non c'entravano niente con il resto del concerto (che è un po' particolare). Abbiamo quindi deciso, di comune accordo, di farne una sola ed ho scelto questa perchè mi piace molto e credo che si inserisca meglio in questo contesto, per il testo e per tante altre cose.


3. Una domanda che, molto probabilmente, ti avranno fatto molto spesso. Come nascono i tuoi brani e come nascono le collaborazioni con i vari Artisti?

- Come nascono i brani ? Lo vorrei sapere anche io (risponde ridendo n.d.r.) La nascita delle canzoni è veramente una cosa misteriosa che nasce inizialmente da una ispirazione che poi si tramuta in lavoro perchè non basta l'ispirazione iniziale. Bisogna lavorarci, è come una architettura, come un palazzo che si costruisce pian piano. Toquinho, con cui ho lavorato tanti anni, dice che le canzoni sono frutto per il 10% di ispirazione e per il 90% di traspirazione, e cioè di sudore, di lavoro ed è vero. Nascono così.. da una cosa misteriosa … il compositore riesce a captare qualcosa che è già nell'aria .. la musica è lì, basta saperla prendere .. però certo... forse non a tutti è dato questo dono.

Invece le collaborazioni con gli Artisti nascono in tanti modi diversi. Per conoscenza o perchè magari ti piace un artista ed hai voglia di lavorare e scrivere con lui; sono veramente infinite le modalità


4. Quanti sono i brani che hai ancora nel cassetto? E come mai tardano a “vedere la luce”?

- Di brani, nel cassetto, ce ne sono tantissimi: una delle particolarità delle mie canzoni è che tutte quelle che hanno avuto maggiore successo sono state “nel famoso” cassetto per anni. “Almeno tu nell'universo” (interpretata poi da Mia Martini) è stata 15 anni nel cassetto, “I migliori anni della nostra vita” (cantata da Renato Zero) anche, Acquarello (per tornare a Toquinho) ha avuto la stessa sorte. Sono state lì ad aspettare perchè, così come le ho composte all'epoca, le hanno poi eseguite: non c'è stato un successivo lavoro. .. è una cosa particolare .. ed adesso nel cassetto ce ne sono tante .. aspettiamo i prossimi 30 anni, dai... e vediamo (ride n.d.r.)


5. Dopo averti conosciuto accanto ad Angelo, volendo approfondire meglio il tuo lavoro, mi sono imbattuta in un disco che ritengo (a dir poco) straordinario “Movimenti nel cielo” (1978). Cosa resta, oggi, di quelle sonorità prog-rock e come è cambiato, nel tempo, il tuo stile compositivo?

- La mia musica pop è cambiata perchè ognuno cresce e si adatta ai tempi, che non vuol dire seguire la moda, però “ci si adatta ai tempi”: è qualcosa che cambia inavvertitamente. “Movimenti nel cielo” è un disco molto particolare quando ancora si potevano fare questi dischi. Fu prodotto da Zard che aveva investito molto su questo lavoro, perchè c'era una orchestra: è un disco molto legato all'ispirazione, non c'è nessun pensiero. Il 90% che dice Toquinho qui non c'è, c'è solo ispirazione.

- (L) Sarebbe possibile riproporre questo stile nel panorama musicale odierno?

- (M) Adesso quel tempo è passato, non c'è possibilità di fare questi dischi. Puoi farteli in casa e cercare di lanciarli sul mercato però è passato quel tempo E' un disco molto bello, che ricordo con molto piacere e che ogni tanto mi riascolto: ho piacere che lo faccia anche tu (mi dice sorridendo n.d.r.)

- 6. Ci sono stati momenti in cui non ci hai creduto abbastanza e che ti hanno fatto perdere (almeno in apparenza) importanti occasioni lavorative?

- No, ma nella vita di ogni compositore ci sono momenti di alti e bassi. I bassi sono frequenti, non vorresti più scrivere, pensi di NON saper più scrivere, per cui vorresti fare un altro lavoro, ma sono momenti che non durano molto. Ma questo è normale, è fisiologico


7. Nella rivista VivaVerdi di qualche anno fa, Giancarlo Lucariello ti definisce “Un Signore dell'800” e di te scrive: “Il fascino dei suoi silenzi e l'intensità della sua musica portano in sé tutta la passionalità del suo sentire: inquietudine, disperazione e, più di ogni altro, quello struggente senso di solitudine che gli è proprio. Le sue canzoni hanno toni e spessore da melodramma e, come le grandi romanze, riescono a raggiungere un largo pubblico, pur conservando l'eleganza del suo pensiero musicale”

Ti ritrovi in questa definizione?

- Si, mi ritrovo parzialmente, qualcosa c'è di vero … ma non mi vedo come un signore dell' '800. Giancarlo Lucariello è un produttore con cui ho lavorato molto (è stato produttore di Fogli, dei Pooh, Viola Valentino e di tanti altri) mi amava molto, artisticamente, per cui era portato a vedermi così .. qualcosa di vero c'è … questo senso di malinconia e solitudine .. però è una cosa che riguarda più l'adolescenza: poi si cambia. Quando si è adolescenti si scrive in un altro modo, macerati dalle passioni dagli amori .. come è giusto che sia


8. Hai scritto per Mia Martini, Renato Zero, Mina, Josh Groban, Al Bano, Ramazzotti … hai scritto musical e fatto tantissime altre cose. Ma qual è, ad oggi, la collaborazione/il progetto che ti ha dato, in tutti questi anni, maggiore soddisfazione personale?

- Di soddisfazioni ce ne sono state veramente tante. Con Angelo è una cosa particolare perchè è l'artista con cui ho lavorato di più e con cui sono più amico, però ho fatto delle cose molto belle, in passato, anche con cantanti di altro tipo .. come con Placido Domingo per esempio. Adesso sto facendo una conduzione con Billy Joel e mi piace tantissimo. Con Toquinhio stesso ed altri brasiliani .. Ho fatto tanti bei lavori

- (L) Riguardo, invece, il lavoro svolto con Branduardi quale album o collaborazione ti ha dato più soddisfazione?

- (M) Con Branduardi io mi ricordo tutto bellissimo: le tournèe i posti dove siamo stati, i dischi … tutto bello... non c'è mai stato UNO screzio ...o un' ombra, niente

- (L) E questa vostra sintonia ed intesa il pubblico lo avverte

- (M) Eh si, poi questo traspare.. c'è una bella amicizia … è molto bello


9. Che musica ascolta Maurizio Fabrizio?

- Io ascolto purtroppo, e devo dire purtroppo perchè scrivendo come musicista pop dovrei ascoltare pop .. ma non ci riesco ... mi annoia …..io ascolto musica classica: Gustav Mahler, Mozart, Puccini, tanta Opera... sento qualche cosa anche in radio, visto che ho un figlio di 13 anni che ascolta tutto quello che c'è adesso, ...sono “costretto” a sentirla (dice sorridendo n.d.r.) però poi qualcosa di buono che ti arriva c'è anche lì, ed altro meno..


10. Per chi, oggi, vorresti comporre?

- In Italia credo di aver lavorato praticamente con tutti tranne che con la Mannoia. Però devo dire che sono molto soddisfatto.. forse qualche Artista all'estero ci sarà , ma sono contento così


11. Hai ottenuto, nella tua carriera, tantissimi premi e riconoscimenti. Da ultimo quello come “Migliore Arrangiamento”, al Festival di Sanremo, del brano interpretato da Al Bano. Tra tutti i premi ottenuti, ce n'è qualcuno che ti ha fatto più emozionare?

- Le vittorie ai Festival sono sempre le più eclatanti Mi aspetto un Oscar, questo si, mi piacerebbe, magari con una musica da film: mi piacerebbe, in futuro, scrivere una colonna sonora.


12. Ed invece qual è, secondo te, un brano che non ha ottenuto il successo che si meritava?

- Ci sono tantissimi brani che secondo me non hanno avuto il giusto riconoscimento. E' da tanto che vorrei fare un disco mio con i brani che, secondo me, sono i più belli che ho scritto ma non hanno avuto successo. Ce ne sono diversi “Al buio” che canta Renato Zero o “Destino” cantata da Rosanna Casale, ma ancora tanti altri


13. Quali sono i tuoi progetti futuri?

- I miei progetti futuri riguardano l'estero perchè tra un mese mi trasferisco con la famiglia in Inghilterra e comincio una nuova vita

...ed in questo preciso momento... l'”intervistatrice” ebbe un mancamento ed al grido disperato “ma quindi ci abbandoni!?” si sentì rispondere, con tono di altrettanta disperazione “SI ...VI ABBANDONO... “COME FARETE!!?!!”

-Ma tornando “seri” … il dialogo riprende …

Ormai, con tutta la comunicazione che c'è, andare in Inghilterra è come andare da Milano a Roma, non cambia nulla. Un po' di cose però cambieranno ma penso di continuare lì all'estero quello che sto facendo ora .. ho già qualche contatto ma bisogna essere sul posto per approfondirli.


14. Qual è il sogno nel cassetto di Maurizio?

- Fare musica da film bella e vincere l'Oscar: si, questo è il MIO sogno.

- (L) Te lo auguriamo

- (M) GRAZIE

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La conversazione tra di noi continua e, tra le altre, mi spiega come il risultato finale di una canzone, quella che poi l'Artista eseguirà, è il risultato finale di un gioco di squadra tra compositore, arrangiatore e musicisti. La figura del musicista è più pratica, che concettuale, mentre il compositore precede il musicista perchè è in grado di captare quello che è già nell'aria. Per ottenere una buon brano ci dovranno però essere ottimi musicisti ed ottimi arrangiatori. “Io mi sento più un compositore e sono felice così .. ma ho bisogno anche di tutti gli altri”


......E così si conclude questa piacevole chiacchierata con Maurizio Fabrizio, un grande della musica nazionale ed internazionale e “l'altra metà della mela” del nostro Angelo Branduardi. Curiosità da soddisfare ce ne sarebbero state ancora tante, ma non sarebbe stato corretto approfittare oltremodo della sua gentilezza. E poi chissà .. è sempre bello pensare che potrà esserci un'altra occasione per poter scambiare ancora qualche parola con lui e soddisfare altre curiosità.

Grazie ancora, Maurizio. Ho realizzato un sogno..


Al termine di questa grandiosa esperienza, mi rimane ancora da ringraziare, in particolar modo, Ester, Massimo e Nicolò per il “supporto”, e tutte le persone che si sono rese disponibili per tradurre l’intervista in francese, inglese, tedesco e spagnolo. Appena saranno pronte sarà mia premura pubblicarle. La Locanda è anche questa..

GRAZIE ANCORA A TUTTI PER LA FIDUCIA!

Laura


...una piccola nota di “colore”. Quel pomeriggio arrivai, per comodità, con lo zaino del Bologna Football Club (di cui sono tifosissima). Maurizio lo notò e mi disse che aveva appena scritto l'inno per la Spal (tornata in serie A dopo 49 anni e di cui scopro esserne grande tifoso)! Inno, tra l'altro, a cui ha collaborato anche Ellade Bandini. Abbiamo scherzato un po' sulla bonaria rivalità tra il calcio bolognese e ferrarese, ma gli ho promesso che lo avrei ascoltato “SOLO” perchè lo aveva composto lui!

…. Maurizio: ho mantenuto la mia promessa

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