martedì 21 novembre 2017

MIRACOLO A GOIANIA - PANE E ROSE

di Laura Gangemi

Corri, corri Maria,
guarda cosa ho trovato;
deve essere arrivato stanotte per miracolo.
Corri, corri Maria
corri, corri fai presto,
deve essere arrivato stanotte per miracolo.


Goiânia - 1987
Pensavano proprio di aver trovato qualcosa di miracoloso i due netturbini Roberto Alves dos Santos Mota e Wagner Pereira che nel sottrarre, in un ospedale abbandonato, un macchinario utilizzato per la radioterapia, provocarono a Goiânia, capitale del Goias, Stato tra i più poveri del Brasile, uno dei più grossi incidenti nucleari della Storia.
Nello smontare l'apparecchiatura per rivenderne pezzi di ricambio, Pereira fu il primo ad accusare gravi malesseri, ma questi furono addebitati ad una intossicazione alimentare.
Alves continuò, dunque, nel suo lavoro di smantellamento e, da un foro provocato da un cacciavite, vide trapelare una luce blu. Cosa poteva creare questo bagliore così particolare? 
Deciso a guadagnarci qualcosa, Alves trovò un acquirente ed il macchinario passò nelle mani di Devair Alves Ferreira.
Anche lui si accorse, nel buio del garage, che da quel macchinario trapelava una luce fluorescente. 
Incuriosito ed aiutato da qualche amico, riuscì ad estrarre grosse quantità di quella polvere lucente con l'intento di farne un prezioso anello per la moglie Maria e di distribuirne il resto ad amici e parenti.

Guarda cosa c'è... Dimmi che cos'è...
Corri, corri Maria,
guarda cosa ho trovato;
dentro qualcosa brilla di una strana luce.
Corri, corri Maria,
oggi sono fortunato:
deve essere arrivato stanotte per miracolo.

Quella polvere sconosciuta suscitò curiosità ed eccitazione, nella semplice ed ingenua popolazione brasiliana, ed i suoi granelli, che ormai rappresentavano quella felicità tanto attesa ed il sogno che poteva realizzarsi, passarono di mano in mano, in una sorta di isteria collettiva.
Ci credeva veramente, Ferreira, che quella polvere “miracolosa” gli avrebbe potuto cambiare la vita. “Che fortuna ho avuto ad averla scoperta”, avrà pensato. “Ma cosa sarà mai?

Dammene un po'... ne voglio un po'...
Corri, corri Maria,
cos'hanno da gridare
che grande confusione si fa per un miracolo.
Corri, corri Maria,
corrono tutti qua,
presto saremo ricchi grazie a quel miracolo.
Dammene un po'... ne voglio un po'...

Presto, però, il “miracolo” si trasformò in una enorme tragedia. Quella polvere magica in realtà era Cesio-137, polvere altamente radioattiva, che provocò nella popolazione oltre 271 contaminazioni gravi, il decesso di quattro persone (tra cui Maria Ferreira), ed il monitoraggio di oltre 112.000 persone.

Corri, corri Maria,
ci portano tutti via,
in quella luce strana c'è qualche cosa che non va.
Corri, corri Maria,
che notte sfortunata,
siamo finiti male per colpa di un miracolo.
Guarda cosa c'è... Dimmi che cos'è... 

L'illusione e la speranza di questa povera gente di aver trovato qualcosa di prezioso svanì miseramente. In tanti avevano confidato in quella scoperta, erano sicuri di poter cambiare la propria vita, di poter “svoltare”... ed invece quel momento di esaltazione generale, quel “miracolo”, li fece, presto, scontrare con una ancora più triste realtà.

A loro, Luisa ed Angelo Branduardi, dedicano questa canzone

PANE E ROSE - 1988
Miracolo a Goiânia, testo di Luisa Zappa Branduardi





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