Articolo di Angelo Branduardi
Oggi noi tutti siamo degli uditori voraci, ma probabilmente ascoltiamo sempre meno; quanto più è antico il passato a cui ci riferiamo, tanto più vediamo che la musica non è forma artistica di divertimento, ma elemento legato ai più piccoli e umili aspetti della vita quotidiana e connesso agli sforzi tesi a stabilire un contatto col mondo dell'altro, che possiamo chiamare metafisico.
La potenza della musica è nella vibrazione che ci induce al mistero, nella stupefacente immediatezza dell'emozione violenta, priva di nessi con la logica della realtà. "Il cantore suonava l'arpa dinanzi al Re ed entrambi divennero una cosa sola". Questa facoltà è stata smarrita dall'uomo moderno in misura spaventosa, ed egli si pone di fronte a queste cose in uno stato di incredulità. Ma la potenza della musica è fondata sulla priorità che il suono detiene nel cosmo.
La frase evangelica, "all'inizio fu la Parola", non è prodotto della cultura avanzata, ma del patrimonio più arcaico dell'umanità.
Gran parte delle tribù primitive hanno tradizioni che evocano memorie analoghe. Bisogna però intendersi sul significato di "Parola"; si tratta qui di qualcosa che precede ogni parola determinata e ogni concetto logico, qualcosa di primario, di indefinibile. Forse ci si avvicina di più alla concezione originaria se si usano concetti come "Suono" o "Grido" o "Sillaba risonante". Ma se così è, il suono deve essere più antico di Dio; e infatti Giovanni scrive: "...la Parola era presso Dio e la Parola era Dio".
I miti dei popoli primitivi insegnano che il sostrato di tutti i fenomeni dell'universo è un elemento acustico, sonoro. La prima manifestazione della creazione è un suono che, secondo le varie tradizioni, emana dal Tao, dall'abisso primordiale, da una caverna, dalla bocca di un dio o di uno strumento musicale.
Questo suono che emana dal vuoto fa vibrare il Nulla e trasformandosi in un monologo si riveste di un corpo sonoro che è la prima manifestazione percettibile dell'Invisibile. L'abisso primordiale è quindi un cavo risonante, e la prima sostanza percettibile è un suono che, propagandosi, crea uno spazio sottoposto a un ritmo. Questo suono è la sostanza dell'universo e in questo stadio della creazione la natura del mondo è puramente acustica; la materia è il prodotto di un atto successivo e i primi uomini sono esseri sonori e luminosi che planano sulla terra. Gli uomini e le cose sono frutto di questa melodia celeste che, differenziandosi e organizzandosi nello spazio, crea gli esseri chiamandoli con i loro nomi e gli esseri cominciano ad esistere perché si cristallizzano i nomi con cui vengono chiamati.
Lo sforzo di Dio nella creazione viene ripagato dal canto delle creature; dopo il suo sacrificio iniziale sono gli esseri da lui creati a ricondurlo in vita con questo canto alternato che regola i rapporti fra cielo e terra e a cui partecipa tutta la natura: la terra contribuisce con i suoi mari, alberi, fiumi sonori, valli e animali e con la voce degli uomini.
Nel mondo materializzato si offrono olocausti e libagioni e li si accompagna con i canti, ma queste offerte sono forme inferiori di sacrificio, quando la sostanza acustica inizia la sua trasformazione in materia. Il sacrificio per eccellenza continua ad essere il canto che, restituendo energia al Creatore, lo sazia e disseta più di qualsiasi altra forma di sacrificio. In conclusione, il mondo fu creato da un suono iniziale che si rivestì di luce e successivamente si convertì in materia; gli uomini che planavano nell'aria luminosi e sonori discesero sulla terra, ne mangiarono i prodotti e i loro corpi divennero pesanti e opachi. Rimase la loro voce, e, in tutte le creature, animate e no, qualcosa del suono originale creatore.
Il musicista, il cantore, riconosce la musica interna delle cose, anche di quelle che sembrano mute, e la sua arte è il tramite fra la terra e Dio; egli è in grado di ricostruire parte del linguaggio originario e di cantarlo; la sua voce è una preghiera costante perché la musica è l'essenza del cielo e della terra, e la storia della musica è la storia dell'umanità.
Tratto da :
La Bibbia per la Famiglia - libro 4 (Genesi) - pag. 68
Editore Periodici San Paolo - anno 1995
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